Come ogni “rivoluzione” legislativa, anche la nuova normativa sulla privacy, ossia il Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR, entrata in vigore ormai quasi da un anno, ha avuto il suo periodo di “assestamento” nel quale sostanzialmente si consentiva a tutti i diretti interessati, ossia le aziende e la PA, di mettersi tranquillamente in regola con le prescrizioni previste.
Dal 20 maggio però termina questo periodo-cuscinetto e cessa ogni tipo di tolleranza, anzi si è già messa in preallarme la capillare macchina dei controlli, coordinati dall’autorità garante e operati da nuclei specializzati della Guardia di Finanza.